Uno dei grandi patrimoni artistici, parte integrante della nostra cultura locale, è costituito dalle ville padronali diffuse in tutto il territorio centese. Molte di queste, nel corso dell’ultimo decennio, sono state prese in gran considerazione e trasformate in luoghi adibiti a funzione pubblica o privata. Per quanto riguarda il territorio del Malafitto, un caso eccezionale è costituito dal quattrocentesco complesso di Torre Spada, che è oramai totalmente distrutto; e nessuno, nel corso di 19 anni, ha mai pensato di ristrutturarlo.
LA STORIA
Il complesso di Torre Spada, anticamente denominato “torre del Forcello”, rappresenta uno degli edifici più antichi appartenenti al territorio centese. Inizialmente, l’intero complesso non era di proprietà della famiglia Spada, che, già possidenti d’alcune tenute nel Centese, l’acquistò solamente del 1663. Prima di divenire residenza degli Spada, la villa era proprietà del Vescovo Calandrino, il quale, quando nel 1460 cedette gran parte dei propri territori ai Centesi, decise di mantenere per sé e per i suoi successori la “tenuta del Forcello”. In seguito, nel 1501, il complesso passò a Ercole I , il quale cedette poi queste terre ad Ercole II d’Este, che le diede in eredità al proprio figlio Luigi d’Este.
Divenne poi proprietà di varie famiglie illustri del Ferrarese: ad esempio nel 1558 divenne la residenza di Ludovico Zagaglia; nel 1601 tornerà in mano al pontificato divenendo proprietà di Clemente VIII, il quale la cederà al nipote , il Cardinale Pinto. Riguardo alla tenuta del Forcello scrisse il cardinale Ludovico Ludovisi nel giugno del 1621. Egli definisce la proprietà come “la punta del Malaffitto” e afferma che questa inglobava “40.000 ettari” (il dato è simbolico per indicare la grand’estensione del territorio), comprese tutte le espansioni avvenute nei secoli precedenti dagli ecclesiastici prima indicati. Il complesso del Forcello divenne dunque dal 1621 proprietà dei Ludovisi. Ciò è noto grazie a tre brevi documenti, il primo del 2 maggio, il secondo del 4 giugno, il terzo del 11 luglio del 1621, e da altri due risalenti al 23 marzo e aprile 1623. Fu il nipote di Ludovico Ludovisi, Nicolò Ludovisi, a vendere la tenuta al cardinale Bernardino Spada.
Da quel momento la torre dei Forcelli rimase di proprietà dei principi Spada, i successori del cardinale Barberino, i quali vollero esaltare il potere della famiglia conferendo alla nuova proprietà la denominazione di “villa Torre Spada”. Il nuovo complesso rappresentava il tipico palazzo signorile dei nobili del territorio. Essa era, infatti, composta dalle abitazioni dei signori, dagli edifici adibiti alla servitù, dai magazzini, dalle stalle, da una chiesetta e dall’oratorio detto di San Gaetano.
Ma cosa rimane oggi dell’antico Forcello?
Osservando la fotografia a fianco, scattata una ventina di anni fa, notiamo la tenuta di Torre Spada ancora completamente integra, anche se già sui passi di una degradazione che in pochi anni diverrà disastrosa. Le mura rivestono ancora del tutto la pianta dell’intero edificio; si notano la presenza di finestre, camino e, guardando attentamente, anche di grondaie. E chi ricorderà la “Torre del Forcello”, che dal medioevo dominava l’orizzonte del Malaffitto, e si teneva intorno terre tanto prodighe (e tutte chiamate con nome di santi) che il Vescovo di Bologna Filippo Calandrini , quando nel 1460 cedette ai Centesi gran parte delle sue proprietà, proprio a queste non volle rinunciare preferendo tenerle per se e per i suoi successori? Chi potrà più decifrare l’assetto seicentesco del grande Palazzo signorile, l’ampiezza austera degli edifici della servitù, le prosperità accumulate nelle stalle e nei magazzini, le delicate linee settecentesche dell’oratorio di San Gaetano con il suo nitido timpano ed il portico ombroso ed accogliente proprio sulla strada? Oramai del quattrocentesco Forcello rimane solo l’antica torre e, qua e là, qualche rovina di mura cadute. Nel corso di solo una ventina di anni la villa, da palazzo signorile, si è trasformato in un cumulo di macerie dalle quali riusciamo a comprendere solamente la pianta tradizionale dell’edificio.
La locazione per chi vuole raggiungere le sue attuali rovine
Il complesso di Torre Spada è immerso nella campagna, osservando la cartina geografica, notiamo che la località di Torre Spada è collocata lungo la via principale che porta alla località di Cento andando verso sud, mentre proseguendo verso nord si arriva al centro di Bondeno. Il paese si trova precisamente nei pressi di Piastrello dove, proseguendo in questa direzione, ci si inoltra nella campagna al confine tra il ferrarese e il modenese. (foto di Alan Gardini)